Il Piano Triennale per l’informatica e il BIM nel cloud

Articolo di Danilo Camerini

Come è noto, Il Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione è quello strumento di cui si è dotato il Paese per promuovere la trasformazione digitale. Tale cambiamento deve avvenire nel contesto del mercato unico europeo di beni e servizi digitali, perseguendo una strategia che si propone di migliorare l’accesso online ai beni e servizi in tutta Europa per i consumatori e le imprese tale da creare le condizioni favorevoli affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea.

Le aspettative dei cittadini e delle imprese per l’accesso a servizi pubblici digitali semplici ed efficaci sono, in Italia, al centro di iniziative di trasformazione digitale (vedi Strategia per la crescita digitale 2014 – 2020, Piano Nazionale per la Banda Ultralarga) che accolgono la calendarizzazione dell’Agenda digitale europea ossia una delle sette iniziative faro della Strategia Europa 2020, disegno che si propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie ICT per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso in ambito comunitario.

In questo contesto la strategia della trasformazione digitale si configura coerente con quella del Piano di azione europeo in base ai principi di “digitale per definizione”, azzeramento della richiesta al cittadino ed alle imprese di informazioni già in possesso della PA, diffusione dei servizi di identità digitale; e ancora di “cloud first”, accessibilità e inclusività anche territoriale ai servizi, apertura, trasparenza e disponibilità transfrontaliera dei processi, interoperabilità, integrazione sin dalla progettazione dei profili di protezione dei dati personali.

E’ lecito ora chiedersi se i servizi di Common Data Enviroment (CDE) o Ambiente Condivisione Dati (ACDat) secondo la normativa UNI 11337, debbano o meno iscriversi a pieno titolo tra quelli previsti dal Capitolo 3 della Parte seconda – Componenti tecnologici e di governo della trasformazione digitale. La citata sezione descrive il modello strategico dell’informatica della PA, declinando, nel macro ambito Infrastrutture, i componenti: Cloud PA, data center e connettività.

Concentrandosi sul primo componente, lo stesso è previsto sia composto da strutture qualificate da AGID (CSP – public cloud, SPC – Community Cloud, PSN – Private Cloud) atte ad erogare i servizi qualificati da AGID (IaaS – Infrastructure as a Service, PaaS – Platform as a Service e SaaS – Software as a Service). I servizi cloud qualificati da AGID abilitano le PA a sviluppare nuovi servizi digitali esposti mediante il Cloud Marketplace (il catalogo dei servizi cloud qualificati) da erogarsi mediante le infrastrutture qualificate come: i Cloud Service Provider (CSP) qualificati da AGID, i Poli Strategici Nazionali (PSN), l’infrastruttura di Community Cloud realizzata dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) aggiudicatario del Contratto Quadro Consip SPC Cloud Lotto 1, fino al termine del contratto.

Al fine di facilitare l’adozione del Cloud della PA, AGID e Team per la trasformazione digitale hanno avviato un Programma nazionale di abilitazione al Cloud della PA, anche detto Cloud Enablement Program. Il programma si ispira al principio Cloud First, secondo il quale le PA, in fase di definizione di un nuovo progetto e/o di sviluppo di nuovi servizi, devono, in via prioritaria, valutare l’adozione del paradigma cloud prima di qualsiasi altra tecnologia. In questo contesto il modello cloud della PA da selezionare (pubblico, privato e ibrido che sia) è una valutazione guidata principalmente dalla finalità del servizio all’utente e dalla natura di dati trattati. Le PA devono altresì valutare e prevenire il rischio di lock-in verso il fornitore cloud.

A questo punto la risposta al quesito “se i servizi di Common Data Enviroment (CDE) o Ambiente Condivisione Dati (ACDat), secondo la normativa UNI 11337, debbano iscriversi a pieno titolo tra quelli previsti dal Capitolo 3?” crediamo che debba essere affermativa in quanto, le scelte collaborative operate sia nella formazione dei modelli che nella scelta dei formati aperti rappresentano di per sè un corollario ai principi del Piano di azione europeo. Adottare una modalità di condivisione della fase operativa della costruzione del modello cosi come proposto nel Piano Triennale, composta di servizi ed infrastrutture qualificate, potrebbe significare – in concomitanza con l’affidamento dei dati consolidati a servizi fiduciari di conservazione a norma – che il contenuto informativo dei modelli possa veramente rispettare le caratteristiche di integrità, autenticità, accessibilità, leggibilità e riproducibilità necessarie per consentire loro di rimanere disponibili e fruibili per tutto il ciclo di vita del costruito.
Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021 è disponibile sul sito AGID in formato .pdf.